Etimologicamente, l'origine del termine "malachite" è controversa.
La parola deriva dal latino "malachite", che a sua volta deriva dal greco antico "moloche", e deriva da "malaché", che significa la "pianta di malva". La scelta di questo nome da parte degli Antichi sarebbe stata attribuita alle somiglianze tra il verde della malachite e quello delle foglie di quest pianta.
Questa spiegazione non è convincente per alcuni che hanno avanzato la tesi che l'origine del nome della pietra sia piuttosto "malakos" che significa "morbido" in greco antico. La spiegazione sarebbe plausibile soprattutto quando sappiamo che questo nome potrebbe riferirsi alla bassa durezza della pietra.
La malachite è un minerale appartenente alla famiglia dei carbonati conosciuto fin dall'antichità. È importante sapere che la malachite è composta essenzialmente da carbonato di rame: è quindi abbastanza facile trovarlo in tutti i continenti, poiché si trova spesso nelle vene di rame e nelle miniere. La sua lucentezza va dal traslucido all'opaco.
Celebri e rinomate sono le miniere russe negli Urali centrali, particolarmente quelle di Gumeshevsk e di Bogolovsk che però pare siano oggi improduttive e la miniera di Nizhne-Tagilsk. Altre miniere sono situate: in Africa nello Zaire e in Zambia; in Cile; negli Stati Uniti a Bisbee nell’Arizona e in altre località, ove si trova unitamente all’azzurrite ; in Francia; in Romania.
È molto apprezzato per il suo aspetto e per le varie sfumature di verde che assume. Una singola pietra di malachite può contenere diverse venature che vanno dal verde chiaro al nerastro, questo è il segreto del suo aspetto unico e attraente.
La malachite è una pietra con una durezza media tra 3,5 e 4 sulla scala Mohs. Relativamente facile da graffiare, e altamente solubile in acido, bisogna essere doppiamente vigili per mantenere l'inimitabile brillantezza della pietra.
La scoperta della malachite è antica quanto la civiltà umana. La scoperta del rame ha portato naturalmente alla scoperta della malachite, come spesso si trova nelle miniere del deserto del Medio Oriente, la culla delle civiltà.
La malachite è stata presente in tutte le più grandi civiltà, sia come oggetto decorativo, sia come oggetto a scopo medico che nella cosmesi.
È uno tra i minerali più noti come minerale decorativo: si ricordano infatti le colonne del tempio di Diana in Efeso; le decorazioni d’altare in S. Paolo fuori le mura a Roma. Tale uso è diffuso particolarmente in Russia dove sono celebri le colonne del tempio di S. Isacco a San Pietroburgo.
Particolarmente adatta ad essere impiegata nella fabbricazione di scatole, tabacchiere, porta gioielli, piccoli vasi, amuleti; viene usata in lamine sottili come rivestimento di vari oggetti specie di carattere religioso.
Proprietà fisiche, mentali e spirituali
Dona energia al fisico in convalescenza dopo una dura malattia.
Regola il ciclo mestruale.
Aiuta il fegato a liberarsi delle tossine.
Rafforza la capacità di guardare avanti e sviluppare idee nuove.
Aiuta ad affrontare il cambiamento della propria vita.
Aumenta la capacità di comprensione e consapevolezza.
Posizionata al 2° chakra contribuisce a risolvere i problemi sessuali legati a blocchi emotivi.
L’utilizzo dei minerali e cristalli non sostituisce in alcun modo i rimedi medici ufficiali
e tradizionali e non devono essere un sostituto a cure già prescritte da un professionista.
La cristalloterapia è una pratica alternativa che si prefigge di eliminare e/o aiutare disfunzioni e malesseri corporei, mentali e spirituali mediante la collocazione di appositi minerali su determinati punti del corpo e specifici chakra. I cristalli non guariscono una patologia, ma aiutano a ritrovare un proprio equilibrio interiore.
Non esiste nessuna prova scientifica della loro efficacia ma sappiamo per certo che questa tecnica è usata da molte popolazioni in tutto il mondo sin dall’antichità.
L’uso dei cristalli può essere un ottimo coadiuvante e/o metodo di prevenzione
e comunque al momento non presenta alcuna controindicazione al suo utilizzo.
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