Fin dagli albori delle civiltà , i gioielli sono stati gli oggetti con cui l'uomo ha cercato di compensare le sue insicurezze fondamentali: la vanità , la superstizione ed il desiderio di ricchezza materiale.

Caricati di volta in volta di significati propiziatori, di identificazione sociale, oppure semplicemente goduti come oggetti, i gioielli costituiscono una testimonianza fondamentale.
Sono importanti perché sono stati anche uno dei primi segni di sviluppo cognitivo e di pensiero simbolico della specie umana.
Su di essi archeologi e antropologi cercano di ricostruire il patrimonio culturale delle civiltà che ci hanno preceduto e, talvolta, essi sono divenuti essenziali anelli di congiunzione per il processo conoscitivo.
Ma come erano fatti i gioielli nella preistoria?

I primi articoli di "gioielleria" hanno iniziato a fare la propria comparsa nello stesso periodo in cui i nostri antenati iniziarono a indossare indumenti ricavati dalle pelli di animali. A causa della natura organica di questi ornamenti, il tempo ne ha decomposto la maggior parte, ma sono stati comunque rinvenuti dei rari manufatti risalenti a circa 140mila anni fa.
Questi accessori erano fatti di diversi materiali: gli uomini, dediti alla caccia, erano soliti ornarsi di trofei prelevati dalla selvaggina, come piume, denti, ossa e artigli; le donne invece si ornavano con ciottoli, scheletri di pesce e soprattutto di conchiglie, spesso colorate con ocra rossa o polvere di ematite. Questi oggetti venivano forati per poterli infilare in corde e renderli così indossabili; erano fondamentali nell’arricchimento dei corredi funebri, ossia nell’usanza di seppellire armi e ornamenti insieme al defunto.

L'oggetto ornamentale più antico rinvenuto fino
ad oggi ha 142mila anni ed è una collana formata da 33 perline di conchiglia forate, provenienti dal sud-ovest del Marocco. Le conchiglie furono largamente impiegate nel Neolitico ma continuarono ad essere indossate dalle donne egizie durante tutto il Periodo Dinastico come protezione contro la sterilità .
Più numerosi sono i ritrovamenti di oggetti risalenti tra il 15.000 e il 5000 a.C..
I progressi tecnici compiuti sono evidenti: le pietre, oltre ad essere forate, sono levigate
e lucidate con maggior accuratezza. Il "gioielliere" rimase comunque prettamente un lapidario (tagliatore o levigatore di pietre) fino all'Età del bronzo ed alla scoperta delle tecniche di lavorazione dei metalli.
Con l’avvento delle civiltà egizie e mesopotamiche, i monili cominciarono ad assumere le forme di elementi moderni: basti pensare a tutti gli oggetti ritrovati nelle tombe dei grandi Faraoni. Le innovazioni introdotte da questi antichi artisti si sparsero presto in tutto il mondo e tra tutte le civiltà , aprendo, nei secoli, le porte alla moderna oreficeria.
MA DI QUESTO PARLEREMO PIÙ AVANTI!